Dipendenti affettivi: chi sono, come amano e perché

La dipendenza affettiva si differenza delle altre forme di dipendenza in quanto si manifesta nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da riconoscere e da contrastare

 

Nella dipendenza affettiva spesso il soggetto non ne è consapevole considerandosi vittima, in genere, di un narcisista o un manipolatore ponendo, quindi, all'esterno l´origine della propria sofferenza.

 

La persona vive costantemente nell’ansia di poter perdere la persona amata, ha bisogno di continue rassicurazioni da parte del partner e può sviluppare con il tempo anche un fenomeno di vera e propria “astinenza emotiva” nel momento in cui il partner è assente.

Alla base del legame con l’altro vi è un bisogno d’amore che si basa su una significativa carenza, definito come bisogno emotivo primario frustrato e che genera così definita da Schellenbaum“la ferita dei non amati…Non sono stato amato e continuo a non esserlo”.

 

La fenomenologia presente nei dipendenti affettivi

La sua fenomenologia presenta molte similarità con la dipendenza da sostanze presentando caratteristiche quali:

  • l’ebrezza: sensazione conseguente allo stare insieme al partner; 
  • dose: quantità di tempo sempre maggiore da spendere all’interno della coppia; 
  • umore depresso, irritabilità, ansia e rabbia, anedonia e senso di vuoto quando subentra la separazione;
  • pensieri ossessivi e attenzione quasi totalmente focalizzata sulla persona amata in sua assenza; 
  • modalità di relazione e di comportamento disfunzionale che porta a conseguenze negative, disagio significativo e senso di malessere.

La malattia d’amore s’instaura quando cerchiamo di soddisfare i nostri bisogni emotivi in relazioni con individui che non vogliono o non possono soddisfare quei bisogni. 

Le aspettative amorose diventano troppo elevate e per niente realistiche.

Il dipendente affettivo prova ansia se ha un ricorrente bisogno di essere rassicurato e ciò lo porta a essere sempre più insistente e pervicace.

Si crea quindi un circolo vizioso: più l’uno insegue più l’altro scappa, perché ha paura di essere soffocato.

 

Il comportamento conseguente al rifiuto romantico ricorda per molti aspetti le fasi di “protesta” e “disperazione” presenti durante lo sviluppo quando il bambino viene separato da un genitore.

In questa forma di difficoltà relazionale l’attenzione va posta sulle esperienze infantili e adolescenziali con lo scopo di identificare i bisogni emotivi fondamentali che non sono stati soddisfatti dalle figure di accudimento.

di Katia e Sara Santarelli

Bibliografia:

La dipendenza affettiva,come riconoscerla e liberarsene. Daniel, P. (2008). Paoline, Milano.

Love Addiction: A Guide to Emotional Independence. Bireda, M. R., Mike, and Roberats, P. (1991). New Harbinger Publications, Minneapolis.

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