Come posso aiutarmi?

Che cosa dico a me stesso delle mie emozioni?
Come mi prendo cura di me?

Molti problemi emotivi si mantengono per le valutazioni che poniamo rispetto a questi: un giudizio di debolezza, di minaccia, di colpa o di inadeguatezza. Alcune persone si spaventano quando sentono certe emozioni, riducendo il tutto ad un “non voglio sentirmi così”.

Le cose che ci diciamo quando stiamo male possono aiutarci a stare meglio o possono peggiorare la situazione.
Mi dico, per esempio, che:

  • non devo piangere
  • non devo arrabbiarmi
  • sono grande e devo smetterla di sentirmi così
  • non voglio sentire queste emozioni
  • sono debole
  • non posso fare nulla per le mie emozioni
  • non le supererò mai
  • me le merito

Che cosa faccio con le mie emozioni?

  1. le sopprimo: le abbasso a tal punto da farle sparire, riducendo anche il comportamento che le esprime, come per esempio il pianto, cioè non le mostro. Ciò significa che temo le mie emozioni
  2. non faccio nulla o non abbastanza per regolare le mie emozioni: le lascio andare quindi come una diga in piena senza fare nulla o aspetto che qualcuno se ne occupi. Ciò significa che non posso fare nulla con le mie emozioni
  3. le controllo: faccio qualsiasi cosa, uso qualsiasi strategia per controllarle perché se non le controllo emergerà caos e sarò sovraccaricato. 

Quello che ci diciamo e quello che facciamo con le nostre emozioni è il risultato di quello che abbiamo imparato!

È allora fermiamoci un attimo a chiederci, dove abbiamo imparato a parlarci e a reagire in questo modo e quali parole e gesti mi aiuterebbero a sentirmi meglio?

Ci sono tanti elementi che aiutano a regolare le nostre emozioni ma talvolta si è così impegnati e preoccupati a cercare soluzioni, tecniche, modi per non senitre quello che sentiamo da trascurare un dato importante. Quando ci troviamo di fronte a situazioni che ci attivano emotivamente rispondere alla domanda “che cosa sta succedendo dentro di me, da dove viene questa cosa” alle volte è molto più importante che cercare soluzioni, capire quali strumenti utilizzare per gestire quello che sta accadendo dentro di noi.

Se capiamo questo, che cosa fare sarà facile: abbiamo bisogno di una comprensione profonda di noi e di che cosa sta accedendo.

Se qualcuno a cui vogliamo molto bene si sentisse come ci sentiamo noi, gli parleremo in quel modo? Di quali parole probabilmente avrebbe bisogno per sentirsi meglio? Se posso essere di aiuto e di conforto a qualcun altro cosa mi impedisce di fare lo stesso con le mie emozioni e il mio malessere? 

Possiamo allenare la nostra mente a utilizzare un approccio diverso, un nuovo modo di parlarci, migliore e utile, un linguaggio che sia più vicino a parole come queste:

  • posso affrontare questa situazione
  • faccio quello che posso
  • va bene sentirsi così
  • passerà
  • posso imparare a prendermi cura di me
  • merito di stare bene

E anche se all’inizio queste parole potranno risultare strane e poco familiari con costanza e pazienza entreranno a far parte del nostro funzionamento e impareremo così a prenderci cura di noi!

 

di Katia e Sara Santarelli

 

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